Taratura delle valvole di sicurezza: gestione, certificazioni e logistica

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Sicurezza ed efficienza operativa sono due aspetti chiave della gestione degli impianti ad aria compressa. In questo contesto, le valvole di sicurezza a pressione (o Pressure Safety Valve, PSV) sono un dispositivo di importanza critica.

Progettate per prevenire il superamento della pressione massima consentita all’interno del sistema, le PSV agiscono scaricando aria, gas, vapore o liquidi quando il livello di pressione supera un certo limite. In questo modo assicurano il corretto funzionamento dell’impianto evitando danni e incidenti, ripristinandone le condizioni di sicurezza.
Dal momento che le PSV possono intervenire anche nel caso in cui il guasto abbia coinvolto tutti gli altri dispositivi di sicurezza, a questi meccanismi spetta un ruolo primario nella sicurezza, per questo motivo devono garantire la massima affidabilità.

L’operazione che assicura questo è la taratura: solo in questo modo si determina il funzionamento della valvola al raggiungimento di precisi valori di pressione, nel rispetto dei limiti del sistema e degli utensili.

Una calibrazione inadeguata o la mancata verifica di questi dispositivi, da eseguire periodicamente, si traduce in un’esposizione maggiore a rischi per l’impianto oltre che alle sanzioni previste per la non conformità normativa.
In questo articolo vediamo come gestire la taratura delle valvole per tutelare la sicurezza degli operatori e dei sistemi pneumatici nel rispetto delle disposizioni in vigore.

Cosa significa “valvola tarata”?

Quando una valvola è correttamente tarata, il meccanismo entra in funzione solo ad un certo valore di pressione, che dipende da fattori di vario tipo e che deve considerare oltre all’apertura della PSV, un certo margine perché questa si richiuda senza far superare mai la pressione massima ammissibile dal sistema.

Le normative e gli standard internazionali stabiliscono precise tolleranze per la pressione di taratura, che richiedono una gestione diversa a seconda della tipologia di dispositivo e conseguenti certificazioni.
Analizziamo più nel dettaglio le diverse tipologie di valvole e le loro caratteristiche.

Valvole non tarate

Si tratta di valvole che il produttore fornisce con un certificato di omologazione relativo alla costruzione, in configurazione standard, la cui taratura viene richiesta e regolata dall’utente tenendo conto delle necessità del proprio impianto.

L’omologazione di costruzione è il punto di partenza per attestare che la PSV è sicura e che, dopo la taratura, può essere utilizzata in modo affidabile. Non essendo pre impostata né piombata, questo componente può rimanere a magazzino per lungo tempo, dal momento che la sua vita utile inizia quando viene calibrata e messa in esercizio.

Valvole tarate e piombate dal costruttore

Per questa seconda tipologia, è il produttore che si occupa della taratura della valvola di sicurezza che viene quindi piombata per evitare variazioni successive nel settaggio.

Queste PSV sono accompagnate da un certificato in cui compaiono le informazioni relative al valore di pressione per il quale è stata calibrata e la data dell’operazione. Corrispondente all’inizio di vita del dispositivo, questo riferimento temporale diviene essenziale per la calendarizzazione delle verifiche periodiche successive.

Valvole certificate da un ente terzo

Nel caso di impianti e attrezzature a pressione specifici, le valvole di sicurezza presenti devono essere certificate da un ente terzo riconosciuto, generalmente l’INAIL.

Dopo che il costruttore ha tarato e piombato il dispositivo, un organismo di controllo esterno conferma con un verbale la conformità di legge della valvola. In questo documento è presente la data del collaudo che determina l’inizio vita della PSV e quindi anche i controlli previsti a seguire.

Il verbale di notifica dell’avvenuta certificazione della valvola costituisce una verifica anche a livello documentale, deve infatti essere conservato come prova da esibire alle autorità per la messa in servizio ed eventuali verifiche di controllo.

Gli obblighi normativi per la taratura delle valvole di sicurezza

Il quadro normativo che regola la sicurezza sul lavoro è contenuto all’interno del decreto legislativo 81/2008 (Testo Unico Sicurezza sul Lavoro) mentre le disposizioni che regolano gli impianti pneumatici nello specifico sono riconducibili al decreto ministeriale 329/2004.

Quest’ultima norma richiede che gli impianti e i componenti, quindi anche le valvole di sicurezza, vengano sottoposti periodicamente a verifiche e controlli che assicurino il corretto funzionamento e l’integrità dei dispositivi stessi.
La frequenza degli accertamenti varia in base al tipo di impianto e al fluido che contiene: biennali o triennali per verificare che operino in modo corretto, decennali per comprovare l’integrità.

In particolare, l’articolo 13 del DM 329/04 relativo proprio alle valvole, prevede disposizioni particolari per la loro verifica di funzionamento. L’obbligo è di non superare i limiti temporali indicati dal fabbricante e incentiva le aziende a ottenere un nuovo certificato di taratura che ne garantisce la conformità per il controllo funzionale.
Dal momento che la verifica eseguita dall’INAIL è una procedura che attesta i dispositivi tarati a banco e non sul campo, per assicurare il rispetto delle norme, le aziende possono optare per un processo di ri-taratura a cui corrisponde una nuova certificazione.

Il datore di lavoro ha la responsabilità dell’assicurazione della conformità normativa: alle violazioni corrispondono sanzioni e rischi penali oltre a esporre gli impianti a danni potenzialmente molto gravi nel caso di negligenze.

Il rispetto dei controlli e della manutenzione periodica dell’impianto di aria compressa non è solo una garanzia dal punto di vista normativo, perché assicura anche la continuità operativa, la tutela dei lavoratori e limita le dispersioni energetiche dovute alle variazioni nell’esercizio degli impianti.

Considerazioni operative per la taratura e la certificazione

A livello pratico, le aziende devono gestire la taratura delle valvole di sicurezza e l’eventuale necessità di certificazioni terze (come quella dell’INAIL) tenendo in considerazione diversi aspetti.

Prima della messa in servizio, è bene ricordare che la taratura deve essere verificata e opportunamente certificata. Per i controlli successivi, esistono due modalità:

  • in esercizio, quindi con tecnici che si recano presso l’impianto e verificano la correttezza del funzionamento senza interrompere la produttività;
  • a banco, cioè presso un’officina specializzata.

Il fatto che PSV tarate dal costruttore abbiano una vita utile ridotta richiede un’attenta gestione del magazzino: seppur non utilizzata, una valvola di questo tipo è considerata sicura per un periodo di tempo limitato, al termine del quale deve essere nuovamente verificata. Questo significa che è possibile disporre di componenti non conformi anche se mai installati.

La gestione delle PSV rappresenta una sfida per le aziende non solo per i limiti allo stoccaggio, ma anche per i costi diretti e indiretti legati alle verifiche periodiche: nello specifico trasporto e ottenimento delle certificazioni richieste, i cui tempi di lavorazione possono essere anche molto lunghi, soprattutto nel caso di enti terzi.
È chiaro inoltre, nel caso di un eventuale fermo impianto, che queste spese crescano perché impattano immediatamente la produzione.

Le aziende quindi sono chiamate a rispondere per tempo, programmando in modo efficiente con i fornitori la taratura per assicurare la continuità produttiva.
Ma è uno sforzo sempre possibile?

Airex: una soluzione flessibile per la gestione delle valvole di sicurezza

Per supportare le aziende in questo specifico aspetto esiste una soluzione dedicata che, grazie alla sua flessibilità, è particolarmente indicata per superare le difficoltà gestionali e le esigenze specifiche di ciascun impianto ad aria compressa.

Mettiamo a disposizione valvole di sicurezza non pre tarate ma con idoneo certificato di omologazione CE e conformità costruttiva che, grazie ad un servizio personalizzato, possono essere tarate su richiesta.

Il nostro servizio prevede la gestione del contatto con il fornitore, del trasporto della valvola e l’ottenimento della certificazione da parte dell’ente, con il quale abbiamo scadenze fisse.
Per l’azienda questa opportunità rappresenta una soluzione estremamente vantaggiosa sotto diversi punti di vista, vediamoli in modo più approfondito.

I vantaggi tecnici e logistici

Come abbiamo descritto, il problema principale legato alle valvole di sicurezza è la loro gestione a magazzino: se quelle non tarate non hanno di fatto una scadenza, quelle tarate hanno una vita utile che non supera i due o tre anni e perciò possono rivelarsi inservibili.

Quando un’azienda dispone di PSV non tarate, però, è inevitabilmente costretta a ricorrere al produttore per gestirne la taratura e ottenere i certificati necessari. Il rapporto diretto tra le aziende e i fornitori si complica quando le necessità sono spesso puntuali: parliamo infatti generalmente di una sola PSV.

Con la nostra soluzione l’azienda non ha necessità di tenere questi componenti a magazzino e può fare riferimento al nostro.
Inoltre, al momento della richiesta di una specifica valvola, il cliente può contare su un servizio che vanta un rapporto privilegiato con i fornitori e la garanzia di ottenere in tempi fissi (non oltre le 2-3 settimane) il prodotto richiesto.

Dal punto di vista tecnico, la taratura richiesta e la conformità normativa sono assicurate; sotto l’aspetto logistico, ci occupiamo noi del trasporto e le tempistiche relative alle verifiche per l’ottenimento di eventuali certificazioni di terzi sono estremamente ridotte.

Per la sicurezza, l’efficienza, la riduzione dei costi operativi e la tutela della continuità produttiva, questo servizio è la soluzione ideale per ridurre i tempi e assicurare il rispetto delle norme nella taratura delle valvole.
La nostra specializzazione nel campo dell’aria compressa ci permette di studiare proposte innovative e realmente vantaggiose per le aziende e le esigenze specifiche del mercato.

Contattaci e richiedi una visita gratuita presso la tua azienda per una consulenza dedicata che ti permetta di gestire i tuoi impianti al meglio, anche nel caso di problematiche precise e puntuali come quelle relative alle PSV. 

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